P/R: Palestinian activists successfully plant 100 olive trees in fields targeted by settlers in South Hebron Hills

febbraio 16, 2014 at 4:05 pm
Only five days ago settlers uprooted 80 Palestinian olive trees in the same area

(Segue versione in italiano)

February 16, 2014

At Tuwani – Yesterday morning more than 60 Palestinian men, women and children from the South Hebron Hills and city of Hebron gathered in the Palestinian village of Susiya and together with international and Israeli activists, participated in a nonviolent action  organized by the South Hebron Hills Popular Committee. The action consisted in planting some 100 olive trees on Palestinian-owned land near the settlement of Suseya.

At around 11.00 am Palestinian activists started to plant olive trees in the Palestinian-owned fields close to the gravel road in front of the settlement of Suseya.  An army car was already there and after some minutes additional Israeli forces arrived on the spot for a total of ten border police officers, sixteen soldiers and two policemen. In the meantime, other activists were affixing placards which read “no to occupation and settlement expansion” to trees and electricity poles.

At 11.14 am the soldiers declared the area a “closed military zone” and after some minutes started pushing the activists away. A group of Palestinian slowed the Israeli forces action, giving other Palestinians the time to continue planting olive trees along the gravel road. In some cases border police officers men used harsh manners, even jostling some women.  The Israeli forces were able to make Palestinians move about 100 meters away.

As soon as the soldiers stopped pushing, Palestinian women began singing while other activists took pictures in front of the soldiers. The planting of olive trees continued. At 11.49 am an army vehicle with a water cannon arrived and some activists moved away. However, a small group of activists faced the vehicle, standing in front of it and waving placards and chanting slogan against the Israeli occupation. At 12.16 am when the planting was over, the Palestinians slowly returned to the Palestinian village of Susyia.

Among Palestinian activists was Mustafa Barghouti, member of the Palestinian Legislative Council (Palestinian Parliament) since 2006 (http://en.wikipedia.org/wiki/Mustafa_Barghouti).

That action was a direct reply to the uprooting of eighty olive trees in Palestinian fields near Suseya, which happened only five days previously (http://tuwaniresiste.operazionecolomba.it/?p=2994).

Palestinians from the South Hebron Hills are strongly committed to accessing their land for everyday farming activities.

Operation Dove has maintained an international presence in At-Tuwani and the South Hebron Hills since 2004.

Pictures of the incident: click here

For further information:
Operation Dove, 054 99 25 773

[Note: According to the Fourth Geneva Convention, the Hague Regulations, the International Court of Justice, and several United Nations resolutions, all Israeli settlements and outposts in the Occupied Palestinian Territories are illegal. Most settlement outposts, including Havat Ma’on (Hill 833), are considered illegal also under Israeli law.]

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COMUNICATO STAMPA

Attivisti palestinesi piantano con successo 100 ulivi in campi presi di mira dai coloni nelle Colline a Sud di Hebron

Solo cinque giorni fa i coloni hanno sradicato 80 ulivi palestinesi nella stessa zona

16 febbraio 2014

At Tuwani – Nella mattina di ieri più di sessanta tra uomini, donne e bambini palestinesi provenienti dalle Colline a Sud di Hebron, e dalla città di Hebron stessa, si sono riuniti nel villaggio palestinese di Susyia dove, insieme ad attivisti internazionali ed israeliani, hanno preso parte ad un’azione nonviolenta organizzata dal Comitato Popolare delle Colline a Sud di Hebron. L’azione consisteva nel piantare un centinaio di nuovi alberi di ulivo in terre di proprietà palestinese vicine alla colonia di Suseya.

Intorno alle 11.00 attivisti palestinesi hanno iniziato a piantare alberi di ulivo in campi di proprietà palestinese situati lungo la strada sterrata che corre attorno a Suseya. Nel giro di pochi minuti sono giunti sul luogo un totale di dieci ufficiali della border police, sedici soldati e due poliziotti, che sono andati ad aggiungersi ai quattro soldati già presenti da inizio mattina. Nel frattempo altri attivisti hanno affisso ad alberi e pali della corrente elettrica una serie di cartelli con scritto “no all’occupazione e all’espansione delle colonie” in lingua araba.

Alle 11.14 i soldati hanno dichiarato l’area “zona militare chiusa” ed hanno iniziato ad allontanare gli attivisti di circa un centinaio di metri. Un gruppo di questi ultimi ha rallentato l’azione delle forze israeliane dando al resto dei palestinesi la possibilità di continuare a piantare gli ulivi. In risposta i soldati, tutti uomini, hanno iniziato a spintonare i palestinesi, arrivando a strattonare alcune donne.

Non appena i soldati si sono fermati le donne palestinesi hanno iniziato ad intonare canti mentre altri attivisti scherzosamente si facevano fotografare vicino ai soldati. Durante tutto questo tempo l’azione di piantumazione degli ulivi non si è mai interrotta. Alle 11.49 l’arrivo di un mezzo antisommossa equipaggiato con idrante ha fatto allontanare alcuni attivisti, ma un piccolo gruppo di questi è rimasto sul luogo fronteggiando il mezzo innalzando cartelli ed intonando slogan contro l’occupazione israeliana.  Alle 12.16 quando tutti gli alberelli di ulivo erano stati piantati i palestinesi sono lentamente tornati verso il villaggio palestinese di Susyia.

Insieme agli attivisti palestinesi presenti vi era anche Mustafa Barghouti membro del Consiglio Legislativo Palestinese (Parlamento Palestinese) dal 2006 (http://it.wikipedia.org/wiki/Mustafa_Barghuthi).

Questa azione è stata organizzata in risposta allo sradicamento di ottanta alberi di ulivo palestinesi avvenuto vicino alla colonia di Suseya solo cinque giorni fa (http://tuwaniresiste.operazionecolomba.it/?p=2994).

Le comunità palestinesi delle Colline a Sud di Hebron continuano a scegliere la nonviolenza come forma di resistenza all’occupazione israeliana.

Operazione Colomba mantiene una presenza costante nel villaggio di At-Tuwani e nell’area delle colline a sud di Hebron dal 2004.

Foto dell’incidente: clicca qui

Per informazioni:
Operazione Colomba, +972 54 99 25 773

[Note: secondo la IV Convenzione di Ginevra, la II Convenzione dell’Aja, la Corte Internazionale di Giustizia e numerose risoluzioni ONU, tutti gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati sono illegali. Gli avamposti sono considerati illegali anche secondo la legge israeliana.]