Terzo Festival della Resistenza Nonviolenta di At-Tuwani
Terzo festival della resistenza nonviolenta per At-Tuwani. L’evento ha inizio qualche minuto dopo le dieci, si incomincia con Saber Hureini, membro del comitato popolare di At-Tuwani nonchè sindaco di At-Tuwani, che introduce agli ospiti l’importanza ed il significato dell’evento. Interventi che si susseguono uno dopo l’altro, protagonisti personalità come il rappresentante di Fatta’h del distretto di Yatta Mr. Ali Harb, il sindaco della stessa città Mr. Zahran Abu Kbetta , il Presidente del Governatorato di Hebron Mr. Kamil Ahmeed , e il ministro dell’educazione Mr. Khalid Fahd Qawsmi seguito da impiegati dei vari ministeri. C’è anche un poeta presente all’evento, Sho’ab Hadalin, che canta alcuni versi.
Tutti gli interventi sono intervallati dai giovani del villaggio che a turno danzano la Dabke, la danza popolare palestinese. Arriva anche il turno delle organizzazioni internazionali e israeliane, tra cui Operazione Colomba, C.P.T, Ta’ayush EAPPI e Combatants for Peace che parlano del loro lavoro in supporto alla causa della resistenza nonviolenta palestinese contro l’occupazione e le violenze dei coloni. Poco prima di pranzo vengono consegnate delle targhe rosse a ciascuno degli invitati in segno di riconoscimento per il lavoro e l’appoggio in questi anni.
Un festival per ricordare anche a chi combatte ogni giorno che la strada stretta da proseguire per una situazione migliore qui in Palestina può solo passare per la nonviolenza. Nonviolenza contro un’oppressione che oltre a causare dolore fisico, provoca dall’altra parta di un muro, che qui è invisibile, una sensazione latente di paura che qualcosa anche nel momento di calma possa trasformarsi in un lampo nel rovescio.
Questo festival per far parlare tutti i partecipanti di questa lunga azione perpetua nonviolenta che ormai dura da più di dieci anni, grazie anche a tutte le reti di aiuto che fanno parte di questa resistenza. Reti sia palestinesi che israeliane che internazionali, le quali cercano d’andar oltre le difficoltà delle relazioni per uno scopo ben più grande per questa terra.
La fine del festival è stata dedicata proprio a questo, il ringraziamento di tutti quelli che in questo anno si sono dedicati maggiormente a questa resistenza.
Intanto quattro jeep militari sorvegliano il villaggio ricordando che qui la vita è sotto occupazione, ma per Tuwani oggi è la giornata per coltivare la speranza. Speranza che non passa solamente attraverso le parole, ma che si trasmette tra chiacchiere e risate e si rafforza con lo stare insieme tutti sotto lo stesso tendone, non più soli.
La speranza qui a Tuwani è pazienza, è la forza di restare e di combattere l’ingiustizia con un piccolo gesto tutti i giorni.
La giornata si conclude con un positivo imprevisto, una corriera che passando per la bypass road fa sosta ad At-Tuwani per far volare aquiloni che hanno aggiunto colori in questo cielo Palestinese.
La nota, che ad un primo momento mi è sembrata negativa, è stato il veder volare anche nella colonia un aquilone quasi a simboleggiare una sfida, poi ho rivalutato il gesto e l’ho visto come un voler continuare questa guerra lunghissima in un altro campo : quello dello sport. Uno sport duro, fisico come potrebbe essere il rugby con i suoi due tempi ma che poi si riconcilia nel terzo tempo, quello fuori dal campo dove oltre a darsi la mano si è goliardici insieme.
foto dell’evento: http://goo.gl/jVDI7